martedì 25 novembre 2008

Corriere dello Sport - StadioZ

Pareggio beffa per 3 a 3 col Tasso Team, non senza polemiche arbitrali
CAZZUTI, LASSU' QUALCUNO NON VI AMA
Cannonieri su tutte le furie. Mus: «Diarrea per l'arbitro» e Fattanza non ci sta



DAL NOSTRO IBERNATO - Il vento polare spazza le aride terre della contea casalecchiese ma il freddo che attanaglia i cuori dei cazzuti non è certo dovuto alle condizioni meteorologiche, bensì all'ennesima beffa che si è consumata ai danni della squadra Verde. Stiamone certi: non neghiamo qualche errore di troppo (ormai costante) nell'assetto difensivo e la cronica incapacità di chiudere le partite (per quanto un 3 a 0 è una discreta mandata di chiave), ma il gol subito a pochi minuti dalla fine su una punizione stragenerosissima concessa dal signor arbitro Tasso (in rapporti stretti col Tasso Team, si sa) a seguito di un arbitraggio ben pilotato negli ultimi 5 minuti della gara, fa male. Molto male. Talmente male che anche i Cazzuti, notoriamente gente di gran classe e selfcontrol, non ci stanno. Ma andiamo in cronaca.
Clima ovviamente polare per questo recupero di campionato, il pubblico presente (in realtà rimasto congelato lì dalla sera prima) può emozionarsi prima della partita con uno spettacolo di pinguini cirliders mentre alcuni orsi bianchi fanno affari vendendo Golia Bianca tra gli spalti. Momenti di grande emozione prima del fischio iniziale: prima l'arrivo di Kennet reduce da un GP Bologna-Casalecchio in motorino (bruciato il record sul giro di Stoner) e poi da una millemiglia per recuperare il povero Jerry smacchinato, e successivamente la distribuzione di caffè borghetti (acquistato da Gardo) da parte di Danila. Belle cose. Comincia la gara e agli ordini del Vice Allenatore Logozzo (recuperato e posto in vece del disperso Friccolin) i Cazzuti cominciano la loro partita con piglio ed autorità. Ci pensa subito Mus a pianeggiare la situazione: il ritrovato centravanti sfoggia il tipo "sassone" da posizione defilata ed il portiere nulla può. 1 a 0, bene così. Il Tasso Team tenta di rispondere ma difensivamente i Cazzuti sono assai compatti grazie a Ceve e Fras, sicchè i verdi possono ripartire in contropiede e potrebbe passare subito sul 2 a 0 se Kennet, su una invitante palla messa in mezzo da Mus, non arrivasse pattinando mettendo purtroppo la palla a lato. Così è ancora il Muflone a sbrigare la questione: palla in area, Mus è lasciato colpevolmente solo ed il 2 a 0 è cosa fatta. Grande morale per i cannonieri e chissà se sotto sotto Logozzo in panca ha qualche dedica per Friccolin... Continua la baraonda Cazzuta e restando ermetici dietro (nonostante qualche bell'intervento del Pavaro) si possono sfruttare gli spazi davanti. Arriva così anche il terzo gol: rimessa laterale, Kennet sull'aut di destra controlla il pallone e butta in mezza alla cieca, due rimpalli e Mus è lì, pronto a consacrare la sua personale tripletta. Gesto della mitraglia a centrocampo ed applausi per la maledizione spezzata della Dani-matita. Tuttavia le vie del destino sono a noi sconosciute. Dalle steppe oscure del parco talon ecco apparire un losco figuro in giubbotto che si posiziona poianicamente dietro la porta del Pavaro. E' l'inizio della fine. La solidità difensiva cazzuta comincia a vacillare, i rimpalli vengono vinti costantemente dal Tasso Team e il gol degli avversari è quindi solo questione di tempo: palla al limite, gran savella sotto la traversa ed il Pavaro è battuto. I Cazzuti accusano la botta ma si lanciano coraggiosamente in avanti, dando anche un po' di respiro al Pavaro che viene sostituito dall'ottimo Gardo. Le occasioni per riportare a tre il distacco di reti ci sarebbero subito, ma prima Pitão vede respingersi prima dal portiere e poi dal palo un tiro a seguito di una azione personale d'alta classe, dopodichè in un clamoroso 3 contro 1 i verdi non riescono a concretizzare l'azione offensiva. Il calcio, come la vita spesso, non perdona: ribaltamento di fronte, tiro dal limite ben defilato e Gardo non può nulla. 3 a 2, si torna in trincea mentre il losco figuro (forse soddisfatto del suo lavoro o più semplicemente con un principio di congelamento in corso) se ne torna nella notte artica da dov'era spuntato. Comincia il secondo tempo ed i Cazzuti tornano in campo con la giusta concentrazione, tant'è che sfiorano il gol sempre con Mus (autentica ira di Odino) e con qualche siluro sparato da Fras. Il Tasso Team tuttavia si fa sempre più pericoloso anche perchè comincia a pressare a tutto campo e tiene fisse due punte davanti, sicchè i Cazzuti erigono un fortino piuttosto sconfusionato ma solido. Accade di tutto: rimpalli, calcioni, grida di dolore, pinguini utilizzati a mo' di clava, Mus terzino, Sloth centravanti, Gardo disperso nei boschi dietro al campo per recuperare il pallone. Logozzo in panca è in crisi isterica per la confusione tattica in corso, mentre il Pavaro riporta tutti all'ordine con un bestemmione da antologia che secondo alcune perpetue ha fatto ruotare l'altare della Chiesa di San Martino di 34 gradi verso nordovest.
Intanto si nota che l'atteggiamento dell'arbitro in campo sta via via cambiando: se infatti fino a quel momento era stato imparziale ed anzi addirittura un po' a favore dei verdi, negli ultimi 5 minuti cambia sostanzialmente il metro. Prima regala un angolo al TassoTeam, dopodichè inizia a fischiare falli inesistenti che non portano danni concreti ma vanno a sommarsi per poi portare al tiro libero. Ed è infatti a pochi minuti dalla fine che l'arbitro fischia a Pitão un fallo inesistente al limite dell'area e concede il tiro libero. Tiro libero, dal limite, senza barriera. Praticamente un plotone d'esecuzione per il Pavaro che quasi compie il miracolo ma nulla può sul siluro sparato dal 10 avversario. 3 a 3, la beffa. I Cazzuti comunque hanno cuore e nonostante la pesante mazzata hanno la grinta per riportarsi in avanti guidati dall'indomabile Muflone: corsa sull'aut di destra da parte del centravantissimo, palla in mezzo dove arriva l'accorrente Kennet che però, ancora una volta, arriva sblisgando e mancando di un pelo l'appuntamento col gol che avrebbe fatto esplodere l'entusiasmo verde. Triplice fischio, finisce così.
Negli spogliatoi Logozzo è visibilmente contrariato: «Abbiamo sbagliato noi in certe situazioni, però quella punizione grida vendetta. La palla è finita in calcio d'angolo, non so come ha fatto l'arbitro a vedere un fallo. O meglio, lo saprei ma non voglio essere deferito... Per il resto ho poco da dire, i ragazzi hanno dato il massimo e non posso rimproverare nulla a nessuno. Friccolin? Il mister è lui, basta con queste polemiche stantìe».
Diplomatico come sempre Mus, mattatore della serata: «L'arbitro? Gli auguro tanti attacchi di diarrea quanti sono gli insulti che gli ho tirato stasera. E' stato quasi chirurgico negli ultimi 5 minuti finali, una roba schifosa. Mi sono anche rotto le balle di avere ogni anno di questi problemi... Questo comunque spero che non ce lo mandino più perchè non rispondo delle mie azioni. La tripletta? Sono contento, sembra che abbia ritrovato il gol. Certo, se invece di 3 pere arrivavano 3 punti forse era meglio...»
Anche Girolamo Fattanza, il presidentissimo cazzuto, non ha mancato di far tuonare la sua voce a seguito di quanto avvenuto. "Non è possibile" si legge in un suo comunicato stampa "che la mia squadra venga costantemente presa in giro dagli arbitri del PalazzoZ che non mancano ogni anno di farci perdere punti e serenità. Chiedo rispetto per le regole e soprattutto per i Cannonieri Cazzuti. Parlerei in prima persona a DarioZ Matarrese se non fosse che aimè, al momento, sono impegnato in un miting a Bucarest e dintorni con Trombetta e qualche libera professionista del luogo. Ma sappiano tutti che vigilo e non starò con le mani in mano! In tutti i sensi".
Questa sera comunque i Cazzuti hanno subito la possibilità di cancellare la delusione di ierisera affrontando il Mulino Arper, squadra di DarioZ e parente del Mulino di AleSpeciale. Una sorta di derby con tantissime tematiche importanti. Non mancate quindi. Ma soprattutto non buttate dita congelate in campo.

LE PAGELLE DEI SOLITI BENE INFORMATI
PAVARO 8: Saremo ripetitivi, ma il Pavaro è sempre una sicurezza. Si è ormai perso il conto delle sue prodezze tra i pali, è lui come sempre la sicurezza della squadra. Subisce due gol, ma non poteva farci proprio nulla. In spogliatoio chiede anche scusa ai compagni. SANTO SUBITO
CEVE 6,5: La bandiera cazzuta è sempre lui: lotta, imposta, richiama i compagni. Qualche sbavatura può scappare, ma nel complesso è un punto fermo della squadra: quando c'è bisogno, lui c'è. LIDER
FRAS 6,5: E' il caterpiller, è lo spartiacque difensivo: quando un avversario capita dalle sue parti sa che si trova un mastino affamato attaccato alle caviglie. Non male anche in fase di impostazione e di guida alla squadra. La sua dedizione alla causa è tale che a seguito di una pallonata arrischia la sua virilità. O LA PALLA O LE PALLE
KENNET 5: Le favole, si sa, prima o poi finiscono. Così stasera Kennet non solo non bolla ma scazza anche la pera che poteva significare vittoria. La sua partita è fatta più di ombre che di luci e dà il suo contributo solo come carne da macello nella difesa verde. Che il borghetti pre-gara abbia sortito danni anzichè benefici? CANNONIERE IN BORGHETTI
SLOTH 6: il baluardo cazzuto sfida le intemperie con una prestazione di fisico e carattere. Messo al centro della difesa, va un po' in confusione tattica quando i Cazzuti cominciano a sbandare, tuttavia il suo apporto è concreto. Concreto come il calcio con cui uccide un avversario nel secondo tempo. STINCO AFFITTASI
PITÃO 7: Potrebbe essere considerato un voto alto per il giocatore che causa la punizione beffa del finale, ma considerato che il fallo non esiste mai nella vita, è inutile considerarlo. Il funambolo lusitano si mette in trincea e sfiora anche il gol in diverse occasioni, nella più clamorosa è il palo a negargli la gioia dell'europera. E poi l'arbitro. UN PO' DI SFIGÃO
JERRY 6: Accusa pesantemente il freddo ed è sotto antidolorifico, tuttavia da vero cazzuto non si tira indietro e dà il suo contributo alla causa sfiorando anche il gol. A fine partita omaggia il pubblico con 30 flessioni sul campo ghiacciato. TERMINETOR
MUS 8,5: Tre pere. Non ci sarebbe nient'altro da aggiungere. Però poi ci aggiungiamo 2 assist per Kennet (che rimane sempre Kennet) ed uno stoico ripiegamento difensivo che lo porta addirittura a fare il difensore. Più di così.... IMPLACABILE
GARDO 6,5: Dà un po' di respiro al Pavaro e non se la cava male, il gol che subisce era assai difficile da parare. Quando è in panchina si contraddistingue sempre per il tifo e soprattutto per il recupero dei palloni finiti fuori dal campo. Memorabili le immagini che lo vedono impegnato, nella tundra ghiacciata, alla ricerca della sfera che chiamerà Wilson. CAST EUEI
LOGOZZO 7: Il vice-mister torna in sella alla squadra e come sempre lo fa con competenza e cuore. I suoi commenti dalla panchina sono sempre ottimi e dimostra sempre di crederci, soprattutto quando sfiora il pianto isterico davanti all'abominio tattico che sta avvenendo in campo. ALLA PUGNA (vabbe' dai era scontata)
DANILA 10: a parte servire il borghetti nel pre-gara, fa le foto di squadra ai Cazzuti ed incita dalla panchina per tutta la partita. E tutto questo senza battere ciglio davanti al gelo artico che attanaglia il campo di San MartinoZ. Per lei solo momenti di panico quando Fras rischia di diventare Lucrezia a seguito della spallonata. Che dire? SCIAPO'
L'ARBITRO TASSO 3: Che ad arbitrare la gara venisse il mister della squadra avversaria in effetti un po' di dubbio lo lasciava trapelare, ma i Cazzuti sono brave persone ed hanno fatto finta di niente. E sembrava avessero fatto bene se però il temerario piano criminale non si fosse così traumaticamente manifestato nel finale. Facciamo che ci ridiamo su e non lo vediamo più ok? MOGGI IMPARA
TASSO TEAM 6: a parte la querellona arbitrale, sono una squadra abbastanza tranquilla e simpatica, quindi grossi screzi non ci sono. Qualche buona individualità ma nel complesso una squadra assolutamente alla portata cazzuta. LA PROSSIMA VOLTA ARBITRA FRICCOLIN
L'UMAREL POIANA 2: Arriva dal gelo, si posiziona, i cazzuti prendono 2 gol ed un palo e quando se ne va il triste declino cazzuto è iniziato. Chi si cela dietro quel giaccone? Una spia, un rifugiato politico? O forse il prete destatosi davanti a cotanta devozione in campo? Il dubbio ci permea, però va bene anche se non lo vediamo più. TI CHIAMERO' LENNY
IL MUS STYLE 8: E' il cannoniere principe della squadra, il centravanti di sfondamento, l'uomo simbolo dei Cazzuti. Ed ovviamente ha il suo stile. Dopo tanto tempo Mus torna a stupire il pubblico con il fantasmino fantasma, ovvero un fantasmino bianco nella gamba sinistra ed un tubolare nero ad altezza ginocchio nella gamba destra. Il tutto lo fa apparire come Robocop, ma lo stile è indubbio. Negli spogliatoi timidamente confesserà: "ho perso l'altro tubolare nero...", ma ci va bene così. FESCION IS ZE PESCION
IL TROMBONE DEL MISTERO 8: Arrivi in spogliatoio, incacchiato, infreddolito, anche un po' brutto dentro. Poi sulla mensola davanti allo specchio l'apparizione: un cannone mezzo fumato lasciato lì da non si sa chi. Una apparizione del Mister Friccolin in spogliatoio? Un segno di incoraggiamento da parte della società? Sono cose belle. EFFETTO SERRA
Il MULINO BRUCIATO 8.5: Ochei, dopogara. Il Buco è chiuso (non facciamo battute che non è il caso), il Due Lune anche. Quindi? Ci pensa Jerry a salvare tutti proponendo il Mulino Bruciato, ristorante disperso in un buco spaziotempo ma capace di saziare gli appetiti "gentili" della balotta cazzuta. Gramigna alla salsiccia, tagliatelle, tortellacci... tris e bis che lasciano soddisfatti tutti anche grazie all'ottima irrorazione di San Miguel, coca e dopo limoncello. La prova Mus-Kennet-Fras è superata. Mezzo voto in meno per non avere i tortellini in brodo a mezzanotte. NON LASCIAMOCI PIU'
GLI AVVENTORI DEL MULINO 6: Giacca e cravatta, discreto tiro, capello impomatato da vere persone trendi ed in carriera. Il confronto coi cazzuti è improbo, ed infatti nel giro di 20 minuti la sala è quasi svuotata davanti all'ora verde. ZENCHIU FOR CAMING
IL MEMERIERE 9: A volte capita che vai in un ristorante e c'è un cameriere che assomiglia a qualcuno, in questo caso a Meme (in realtà non tanto, però abbiamo deciso così e tanto vi basti). Diventa subito l'idolo della tavolata quando capisce che andazzo c'è, ed infatti comincia a portare razioni abbondanti per la gioia di tutti. Peccato si lasci sfuggire qualche gossip che turba qualcuno a tavola...(vedi voto dopo) IDOLO
IL CALCIO MALATO 1: Allora Kennet è un benpensante, a tratti ingenuo, indubbiamente quaglione quando ci si mette. Però i compagni di squadra non lo aiutano, disintegrandogli con sadica gioia mal celata tutte le piccole certezze che nel corso della sua vita si è creato. E così ecco che partendo da Zamorano e passando per Jugovic e Morfeo, tanti giocatori più o meno famosi gli vengono rivelati come bosi d'alta categoria, tra trenini e storiacce da spogliatoio. Addirittura il Memeriere cala l'asso di briscola quando gli annuncia che Shevcenko (sposato con popo' di figliola) in realtà è un seviziatore di modelli di Armani. Quando addirittura tentano di convincerlo che anche Bobone Vieri è ghei, sta per avere una crisi isterica. Per fortuna il limoncello placa ogni dolore. TROPPI FALLI DA TERGO IN AREA DI RIGORE
BRITOS, RODRIGUEZ, COELHO 10: Vi vogliamo bene. ME SIENTO MAL.

Bello & Forte

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