mercoledì 1 aprile 2009

Corriere dello Sport - StadioZ

Finisce con un brutto 5-5 il derby contro le Lasagne
LASAGNE INDIGESTE
Harakiri Cazzuto nella palude di San Martinoz. Sloth: «Facciamo cagare»


DAL NOSTRO AFFONDATO - Il meraviglioso clima primaverile che ci circonda ci vede fradici e scossi da brividi, brividi non aimè d'amor ma brividi di tristezza. Già, poichè con il brutto pareggio di ieri sera contro i cugini della Lasagne, il sogno secondo posto per i Cazzuti subisce un brusco stop, decisamente brutto se si considera come è maturato. Sicuramente il campo pesante (avvistato anche Sampei alla pesca dei Matsugoru) non ha contribuito al buon esito della partita, ma certamente i Cazzuti hanno denotato le solite recidive amnesie difensive e si sono impelagati anche in una pesante crisi di gioco, accentuata e sottolineata dalla serata non fortunata del bomber Mus. Ma è possibile per una squadra fare affidamento solo sulla vena realizzativa del proprio centravanti? E' possibile per una squadra andare in completa crisi se la palla non entra e gli avversari si limitano a crederci e a colpire in contropiede? Noi che svolgiamo il ruolo di opinionisti non possiamo fare altro che opinare e porre all'attenzione della collettività quanto emerso (è il caso di dirlo, visto il campo allagato) dalla partita e girare il dubbio a società e staff tecnico. Sì, avete letto bene: anche staff tecnico, poichè nel derby di ieri sera nessun allenatore (da Friccolin alla vice vice vice Danila) era presente, lasciando la squadra fautrice del proprio destino in tutto e per tutto. Ulteriori domande a cui noi tutti chiediamo risposta.
Passiamo alla cronaca e nonostante numerosi tsunami si abbattano sulla San MartinoZ Arena, il PalazzoZ decide che s'ha da giocare (a dire il vero c'è un tentativo di rinvio ad un'ora e mezza dal fischio d'inizio, ma l'allarme rientra onde evitare scuoiamenti poco graditi) e così alle 21 e un po' comincia l'attesissimo match. Lasagne in 5 contati (con il portierone Giangio out per problemi alla schiena) e Cazzuti in 7 con pesanti defezioni (Fras e Gerry su tutti) e senza nessun allenatore, ma con in rosa il ritrovato Killer Memenko. Comincia la partita e davanti a Gardo (stoico nel giocare con punti di sutura all'avambraccio) si posizionano Sloth centralissimo, quindi Pitão e Kennet sugli esterni e Mus centravantissimo. Nei primi minuti ci sono alcuni buoni tentativi per entrambe le squadre, anche se appare evidente che la difesa delle Lasagne è particolarmente sensibile alle avanzate del Muflone Verde. Al quinto minuto i Cannonieri alzano il tiro: Pitão a seguito di una bella azione lascia partire un siluro che finisce sulla traversa, poi sulla faccia del portiere ed infine fuori con sommo stupore dei presenti. Le Lasagne comunque non stanno a guardare e colpiscono poco dopo un palo anch'essi: tiro da fuori, palo interno e pallone miracolosamente sul fondo. Poi i verdi passano: azione alla Gascoigne (leggi: ubriacante) di Pitão sulla destra e palla secca nell'angolino. 1 a 0 per i Cazzuti che cominciano a giocare con scioltezza in avanti ma sprecando tantissime occasioni, la più clamorosa con Kennet che dopo un uno-due con Mus ha fretta di tirare e partorisce una sbananata che definiremmo blasfema nei confronti del calcetto. Mentre Capitan Findus veleggia sulla fascia, comunque i Cannonieri riescono a raddoppiare grazie a Mus, bravo nel trovare la porta. Le Lasagne sembrano ormai cotte, tuttavia a pochi minuti dalla fine del tempo riescono ad indovinare un tiro da fuori area che beffa Gardo e sigla il 2 a 1, rete che pare un po' innervosire i verdi.
Comincia il secondo tempo ed i Cazzuti scendono in campo parecchio frenetici ed ancora una volta ingaggiano una sfida col portiere avversario (che para di piede i tiri tutti rasoterra) e stupiscono la platea con Kennet che, vittima della proverbiale sfiga, vede scivolare il suo piede d'appoggio al momento del tiro in una ghiotta occasione davanti al portiere che si conclude con un tuffo artistico d'alta scuola. I Cannonieri cominciano ad andare in evidente stato confusionale e le Lasagne ne approfittano: nel giro di 10 minuti infatti i cugini sono capaci, giocando di contropiede, di pareggiare prima e addirittura passare in vantaggio poi con un'azione solitaria del proprio portiere che dalla loro area arriva fino alla battuta in porta. La partita intanto si inasprisce pesantemente, grazie anche all'arbitro che non si muove dal suo quadrato di 10 cm per paura, presumiamo, di bagnarsi troppo. Time-out per le Lasagne, ma ad usufruirne sono soprattutto i Cazzuti che, rientrati in campo, tornano finalmente a giocare. Nel giro di pochissimi minuti entra in funzione l'asse Kennet-Pitão: prima il culoide appoggia sul portoghese libero che con un tiro da fuori area pareggia, poi sempre il Cinghiale si ricorda del nome che porta e confeziona una torre di testa al lusitano che, solo davanti al portiere, infila sicuro la palla in rete. 4 a 3 ma ovviamente i Cazzuti cadono nel solito problema e si lasciano pareggiare a seguito di un contropiede insistito delle Lasagne dopo una palla persa a centrocampo. I Cazzuti comunque non mollano ed ancora Pitão la fa da padrone: tiro a rientrare dalla sinistra ed il portiere è nuovamente battuto. Clamoroso poker per il lusitano! Ma i Cannonieri come detto si confermano zemaniani fino al midollo e così poco dopo, per troppa generosità offensiva (diciamo così) si espongono ad un contropiede evitabilissimo che porta al pareggio delle Lasagne. I verdi potrebbero ulteriormente portarsi avanti, ma la scarsa mira sotto rete e qualche non fischiata dell'arbitro, porta la partita sul finale di 5 a 5 con tanta rabbia cazzuta.
Negli spogliatoi a parlare è Mus: «Mi sento in dovere di scusarmi con la squadra, questa sera ho fornito una prestazione horror e mi dispiace... certo non è stata una mossa saggia giocare con le scarpe cabala che sì, sono cabala, però hanno anche un buco così nella suola e dopo 2 minuti avevo uno stagno nel piede. Peccato, peccato davvero per stasera, dovevamo vincere. Comunque boccio in pieno questo arbitro che oltre a non seguire mai l'azione, non mi ha fischiato dei falli evidenti perchè, dice lui, sono "grande e grosso". Che ragionamento è? Mah... Ora comunque basta, dobbiamo guardare avanti e anche se la cosa si complica parecchio, nulla è impossibile. Credere.»
Caustico Sloth: «La verità è che abbiamo giocato di cagarona, ecco cos'è. In certi frangenti sembravamo rincoglioniti... Abbiamo buttato via una partita».

Si conclude così l'ennesima occasione persa dei Cazzuti, squadra capace di clamorose imprese ma anche di roboanti zappate sui piedi. A due partite dalla fine del gironcino tutto è perduto per il secondo posto? L'unica certezza è che ora l'unica cosa da fare è giocare per vincere, non pensando che l'ultima partita sarà contro quel Mulino Langouste del mai dimenticato Ale Speciale.Emozioni.

LE PAGELLE DEI SOLITI BENE INFORMATI
GARDO 8,5: C'è poco da dire: solo per il fatto di aver giocato con 4 punti di sutura al braccio si meriterebbe una menzione speciale, ma anche sul campo da gioco si è fatto valere. Sicuro e carico, si rende protagonista di un paio di parate miracolose, una di queste da terra e decisiva ai fini del risultato. EROICO
SLOTH 6,5: Il Baluardo Cazzuto offre una prestazione di fisico e cuore, ma spesso finisce in difficoltà dovendo affrontare da solo i contropiedi lasagnici. Se la cava comunque bene e cerca di scuotere i compagni piuttosto in banana. CAZZUTO DENTRO
CEVE 6,5: Come sempre è un punto di riferimento per i compagni, cerca di organizzare la difesa al meglio che può. Non riesce a spingersi in avanti ma deve fare gli straordinari dietro, spesso ricorrendo anche alla sua esperienza per non incappare in un cartellino giallo che gli costerebbe la squalifica. ESPERTO ED ASTUTO
MEMENKO 6: Ritorno dopo parecchio tempo per il Killer cazzuto, il verde col più alto tasso di frantumazioni tibiali della storia. Finchè regge il fiato riesce a difendere bene e qualche volta anche a lanciarsi in avanti, poi dalla panchina si fa sentire con consigli e commenti ai compagni. THE VOICE
KENNET 6: I due gol sbagliati davanti alla porta gli dovrebbero garantire 230 frustate giornaliere fino a Natale, e nel complesso la sua partita è piuttosto confusa ed incerta. Pochissimi spunti, riesce almeno a regalare a Pitão i due palloni per il terzo ed il quarto gol. ANNACQUATO
PITÃO 9: Cosa vogliamo dire di un giocatore che segna quattro gol in una partita? Gara ottima nonostante il campo risaia, autentica spina nel fianco della difesa e grande concretezza davanti. Se non fosse sfortunato in certe occasioni potrebbe segnare anche più reti. OBRIGADO
MUS 6,5: Uno dei voti più bassi della stagione, il Muflone sigla solo un gol e per uno come lui è veramente poco. Si sbatte, sportella, viene sportellato e calciato pesantemente (ma essendo grande e grosso secondo l'arbitro va bene così), però sotto porta non riesce ad essere incisivo. Avere il piede in apnea indubbiamente non ha aiutato. GRANDE GROSSO E BUCATO
JULIE 10: la signora Gardo resta sotto il diluvio ad assistere alla partita e viene ricompensata con una prestazione super del suo compagno (degli altri un po' meno...). Encombiabile. GRAZIE!
L'ARBITRO SFAVATO 3: a parte l'abbigliamento con cui si presenta che lo fa assomigliare preoccupantemente a Vultus 5, appare piuttosto svogliato nell'arbitrare ed il fatto che non si muova dal suo quadratino di dieci centimetri di campo ne è la prova. La perla a Mus "Non ho fischiato perchè sei grande e grosso" è il requiem finale. Peccato comunque perchè non sembrerebbe antipatico. NON FARE COSI'
LE LASAGNE 5,5: Sicuramente rispetto all'andata appaiono piuttosto rodate, anche se indubbiamente i Cazzuti ci mettono del loro. Perdono un portiere d'altissimo livello (Giangio) per un portiere improvvisato (indubbiamente fortunello) ma forte coi piedi e lo fa vedere in certi contropiedi. Per il resto qualche personaggio un po' troppo fumantino ed i soliti bellissimi e straripantemente secsi Rubio e Silver Socmel. BESCIAMELLA INDIGESTA
INVASIONI DI CAMPO 7: Sta per iniziare il secondo tempo. I giocatori sono schierati in campo, l'arbitro è appena tornato dal cesso, il clima è sempre più primaverile e i tonni nuotano felici a bordo campo. Poi, il dramma. Rubio indica, col volto terrorizzato. E parla. "C'è un verme qui per terra!". Ebbene sì, un facinorosissimo vermicello ultras ha invaso il campo, al fine di protestare forse per questo calcetto moderno che si sa, non piace. Poliziotti, Daspo, Questura? Macchè. Si gioca comunque. E considerati i leggerissimi pedavelli in campo, siamo poco fiduciosi che l'indomito vermicello sia riuscito a portare a termine la sua protesta. NON TI SCORDEREMO MAI
LA TRIVELA IMPAZZITA 9: I riscaldamenti Cazzuti sono sempre molto caratteristici, con gente che palleggia e Mus che cerca di terminare il malcapitato portiere verde con sivelle killer calciate solo per il gusto di uccidere. Non tutti sanno però che nel contempo Kennet si diverte a tirare in porta con la famosa "trivéla", cioè un normalissimo calcio d'esterno destro che però un pornostar portoghese spacciatosi per calciatore (ed acquistato dall'inter) ha portato alla ribalta della stampa. Ecco però che si consuma il dramma: Kennet col paradenti in bocca vede il pallone avvicinarsi ed esclama un "AAAIIIIEEVVAIVEEEEEAAA!" (cioè "arriva la trivèla!!"). Pitão si trova davanti alla porta, ma avvertendo il pericolo è lesto a fuggire dalla traiettoria della palla lanciandosi sulla destra. Quello che però non sa è che i tiri di Kennet non hanno traiettoria: vanno a random nell'iperspazio. Accade così che il siluro lanciato dal Cinghiale porrettano lisci completamente la traccia della porta e si abbatta con inusitata violenza proprio sul fuggitivo Pitão, colpendolo in pieno volto e costringendolo ad accasciarsi nei pressi della rete di recinzione del campo. Scuse e ghignate generali. Quel che conta però è che Pitão intanto però gioca e segna 4 pere. Sarà un caso?... TRIVELONE CABALISTICO

Alla prossima
Bello & Forte

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